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CANCRO:una causa nelle staminali


Uno studio italiano sul tumore al colon.



Sono poche di numero, appena il 2% delle cellule presenti nel tumore del colon, ma sono capaci di riprodursi per un periodo di tempo indefinito e sono praticamente immortali: in una parola sono proprio loro a scatenare il cancro. Sono le cellule staminali tumorali, scoperte dal gruppo italiano dell' Istituto Superiore di Sanità (ISS) coordinato da Ruggero De Maria. A risultati analoghi è giunto, quasi contemporaneamente, un gruppo di ricerca dell'università canadese di Toronto.



I due studi sono pubblicati nell'edizione on line di Nature. La ricerca italiana è stata condotta in collaborazione fra l'ISS e l'Istituto Oncologico del Mediterraneo di Catania, e inoltre con il Dipartimento di Patologia e Medicina di laboratorio dell'ospedale Sant'Andrea di Roma e il Dipartimento di Discipline Chirurgiche ed oncologiche dell'università di Palermo.



Secondo i ricercatori, le cellule staminali che danno il via al tumore del colon sono particolarmente importanti perché saranno i principali bersagli dei futuri farmaci anticancro, medicinali “intelligenti” capaci di colpire esclusivamente le cellule colpevoli del tumore. La loro scoperta è di estremo rilievo, considerando che quello del colon è al secondo posto nella classifica dei tumori killer dopo quello del polmone.



Il gruppo italiano dell'ISS aveva già isolato le cellule staminali tumorali direttamente nei tessuti di un tumore del cervello, il glioblastoma; altri gruppi le avevano isolate nella leucemia mieloide acuta e altri ancora nel tumore del seno. In coltura, sono state finora identificate cellule staminali dei tumori di prostata, ovaio e melanoma. Non si sapeva, invece, assolutamente nulla delle staminali legate a un tumore diffuso come quello del colon, attualmente guaribile nel 40%-50% dei casi.



Per individuare nei tessuti del tumore del colon le cellule staminali che lo scatenano. i ricercatori si sono serviti dell’indizio fornito da una proteina, chiamata CD133, piuttosto rara nella maggior parte delle cellule tumorali normali, ma abbondante solo in un piccolissimo gruppo. L'attenzione degli scienziati si è così focalizzata su queste cellule: sono state isolate e su di esse sono state condotti i test per conoscerne le caratteristiche. ''Abbiamo visto così che soltanto le cellule positive alla proteina CD133 erano in grado di formare dei tumori'', ha detto De Maria. In questo modo gli esperti hanno scoperto che nel cancro del colon sono presenti due tipi di cellule, molto diversi fra loro. Gli esperti hanno coltivato in vitro entrambi i tipi di cellule staminali e hanno notato che la prima popolazione, corrispondente al 98% delle cellule presenti nel tumore, cresceva per un periodo massimo di due settimane e poi smetteva di proliferare, mentre le cellule staminali, appena il 2% delle cellule presenti nel tumore, hanno dimostrato di poter crescere senza limiti. “Nel nostro laboratorio sono in coltura da un anno e mezzo e continuano a espandersi'' ha aggiunto De Maria.



La conferma definitiva è arrivata quando le cellule staminali tumorali, una volta isolate e prelevate, sono state iniettate in cavie da laboratorio con le difese immunitarie ridotte in modo da accettare cellule umane. In poco tempo le cellule hanno fatto sviluppare negli animali un tumore con caratteristiche identiche a quelle del paziente dal quale erano state prelevate le cellule: in pratica le staminali tumorali producono tutte le altre cellule del tumore primario e delle metastasi.
30/11/2006

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